L'incontro
di Milano 28 fa parte del percorso che abbiamo costruito insieme, con
grande prudenza e lentezza all'interno dello scenario del femminismo
italiano,perché tende a connettere donne e associazioni con storie
e pratiche diverse: ci siamo chiamate Parigi - diverse, rete di donne
.
E' sottolineata la diversità,la molteplicità delle provenienze,
delle esperienze e anche degli interessi specifici di ogni gruppo ,ma
tutte ci prepariamo ad andare a Parigi e a incontrare tante altre donne
il 12 novembre e nelle giornate "miste " che seguiranno Nel
Forum sociale europeo.
Ci sentiamo parte di questo movimento complesso e mondiale che da Pechino
passando per Seattle e Cancoun sta contestando i processi di globalizzazione
e nello stesso tempo siamo movimento autonomo e critico nel prendere
atto di un permanere di forme e di modalità patriarcali anche
nelle strutture pur fragili e mutanti di questo movimento. Tale contraddizione
è uno dei terreni della nostra pratica politica.
La presenza dei corpi e delle intelligenze femminili è grande
cosa, ma sappiamo che non basta ,ci vuole una assunzione di responsabilità
da parte delle donne, una sfida di pratica e di pensiero politici tutta
da reinventare senza la quale parole come democrazia, uguaglianza, giustizia
sociale, solidarietà,diritti saranno sempre espressioni parziali,
incapaci di comprendere entrambi i generi e di modificare lo squilibrio
storico delle loro relazioni.
A
Milano continueremo a confrontarci nei gruppi di lavoro e nei momenti
assembleari come abbiamo fatto, nel corso dell'anno, negli incontri
di Roma (Rialto occupato ) poi a Firenze (Ponte a Greve)e a Genova
Parleremo
del lavoro e del welfare , di come vengono oggi vissuti e descritti dalle donne.
Parleremo della precarietà, della distruzione dello stato sociale,
del lavoro di cura riaffidato alle famiglie, cioè alle donne
e del rapporto con le donne migranti specie di quelle che si occupano
del lavoro di cura alla persona (vecchi, malati ecc.). Tutto questo
è un fatto politico nuovo e rilevante: un impoverimento crescente,
una diminuzione degli spazi di autodeterminazione. Dobbiamo approfondire
i nessi, i particolari,le condizioni, ma dobbiamo anche trovare elementi
su cui soggettività politiche femministe, movimenti di donne
possano costruire obiettivi e pratiche comuni da spendere nelle diverse
realtà e in Europa.
E'
importante partecipare numerose a questi incontri non per dare risposte
esaustive a tutti problemi che la nostra impaziente volontà pone,
ma permettere in comune saperi, esperienze e costruire con concretezza
i punti condivisi.
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